Lo scopo sociale, sancito nello statuto, è quello della promozione, la diffusione, l’insegnamento e la pratica del gioco del Rugby. A tutti i livelli e a tutte le età. Perché nel rugby c’è posto per tutti, grossi o piccoli, alti o bassi, maschi o femmine, giovani o vecchi…

Nella stagione sportiva 2017/2018 il giocatore più giovane dei Mosquitos ha solo 3 anni e mezzo, il più anziano ne ha 62…

e giocano entrambi, perché una volta scoperto questo sport è impossibile stare lontani dal campo. 

Oggi lo scopo sociale è realizzato con la presenza delle categorie giovanili dalla Under6 alla Under16 che partecipano a raggruppamenti Federali, e UISP oltre ad una squadra amatoriale “old” (con giocatori over 35), un gruppetto seniores, in attesa di “accumulare” un numero sufficiente di giocatori per iscriversi al campionato Federale di serie C ed un manipolo di agguerrite Ladies, categoria in forte crescita negli ultimi anni.

L’agonismo non ci interessa, giochiamo e facciamo giocare per divertirci e per migliorarci. Soprattutto nel minirugby…

Il primo insegnamento è il rispetto. Per se stessi, per i compagni, per gli avversari.

Il secondo è il sostegno, si avanza tutti assieme, perché una squadra compatta è una squadra vincente. A prescindere dal risultato finale.

Questo nel rugby come anche nella vita, perché il rugby è una palestra per allenare il bambino alla vita, per imparare sul campo alcune lezioni sul gioco che nell’inconscio il bambino imparerà ad applicare anche nella vita quotidiana…

• Avanzare, sempre,
• Credere nelle proprie possibilità,
• Confidare e contare sul sostegno dei propri compagni,
• Garantire sostegno ai propri compagni,
• Comprendere che non sempre le cose sono semplici, ma non per questo bisogna arrendersi,
• Imparare che impegno e perseveranza gratificano e ripagano sempre con i risultati sperati.

L’attività sportiva è svolta da inizio settembre fino a fine giugno ininterrottamente, quali che siano le condizioni meteo. Pioggia e fango non spaventano i bambini, anzi… rendono il gioco ancor più divertente. Il freddo preoccupa le mamme, mai bambini insistono per venire al campo ed allenarsi, perché se ci muoviamo il freddo non si sente. Unica cosa che ci ferma è il caldo, perché col caldo a rugby non si può giocare. Per il resto siamo sul campo con tutte le categorie due o tre giorni la settimana, a seconda dell’età, con allenamenti da un’ora e mezza a due ore.

Impariamo sul campo di allenamento, applichiamo le nozioni imparate nei raggruppamenti regionali e, una volta l’anno in tornei nazionali che vedo ospitate anche squadre internazionali, organizzati dalle società più grandi e strutturate.

I progetti giovanili, non essendo agonistici fino all’età di 14 anni, impegnano i bambini ogni tre settimane circa nei raggruppamenti con le altre società, una frequenza che stimola la voglia di confronto ma che non stressa il bambino in una attività assillante, quasi fosse un lavoro...

Tutti i bambini giocano, non ci sono convocazioni alla partita ma tutta la squadra è invitata a presentarsi e a partecipare. Tutti i presenti scendono in campo, nessuno escluso. Il più bravo (tecnicamente) giocherà un tempo più o meno simile al bambino meno dotato. Vengono penalizzati solo lo scarso impegno o la mancanza di disciplina, non come castigo, ma come motivazione e stimolo a far meglio, ad applicarsi di più. Perché come abbiamo già detto, la prima regola è il rispetto.

I raggruppamenti sono riconosciuti dalla FIR, Federazione Italiana Rugby e omologati tramite i Comitati Regionali e la partecipazione da diritto ad acquisire crediti per la crescita della società in ambito federale.

Il gruppo allenatori e formato totalmente da volontari.

Tutti formati con corsi Federali, la società vanta nei propri tesserati una ventina di allenatori/educatori di primo livello e sei allenatori di secondo livello.

Mossi dalla passione gli allenatori alternano ancora oggi, tutti, l’insegnamento al gioco attivo.

Ogni educatore deve seguire un corso di aggiornamento ogni due anni, corsi organizzati dal Comitato Regionale Lombardo presso la sede delle società che si rendono disponibili. 

Finalmente nel 2021, grazie al nuovo spazio clubhouse, siamo riusciti ad accettare l’invito del CRL ad essere sede di un corso educatori, attività che oltre ad essere un piacere da organizzare e un onore ricambiare chi ci ha ospitati sino ad oggi, oltre a dare grande visibilità e lustro alla società nell’intero bacino rugbistico Lombardo.

Al fine di dare maggiore opportunità di crescita per i ragazzi più grandi, nel 2019 i mosquito costituiscono assieme agli amici del GEAS Rugby di Sesto San Giovanni, il Rugby MONZA 1949 e a IRIDE Cologno Rugby la Franchigia Territoriale LAMBRO RUGBY ASD.

Lo scopo del sodalizio è quello di unire le forze per meglio preparare e seguire i ragazzi delle giovanili, a partire dalle categorie Under 16 e Under 18, per accompagnarli al "primo 15". 

I quattro Club ragguppati sono in grado di mettere in campo circa 60 ragazzi U16 e circa 30 ragazzi U18, oltre alla squadra seniores...

Allenamenti e partite avengono a rotazione sui quattro campi; inoltre il numero di atleti permette di schierare una squadra nei gironi di eccellenza ed una nei gironi territoriali.

Stà quindi all'impegno di ognuno degli atleti, alla passione e alla propria predisposizine, emergere e portare il proprio livello agonistico fino al grado dallo stesso ambito e desiderato.